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Correlazioni in Medicina



Farmaci sperimentali nel trattamento della tromboembolia venosa


Nel trattamento della tromboembolia venosa acuta, l’Eparina a basso peso molecolare ed il pentasaccaride Fondaparinux ( Arixtra ) hanno rappresentato dei miglioramenti rispetto ai farmaci tradizionali come l’Eparina non frazionata.
Gli antagonisti della vitamina K presentano diverse limitazioni, tra cui le frequenti interazioni farmacologiche e la necessità di monitoraggio.

Sono in sviluppo clinico diversi farmaci anticoagulanti tra cui:

- Idraparinux

Idraparinux è un inibitore del fattore Xa,. I risultati di 3 studi clinici del Programma Clinico Van Gogh, che hanno interessato pazienti ad alto rischio tromboembolico, hanno mostrato che Idraparinux ha un’efficacia simile alla terapia standard ( Eparina a basso peso molecolare, seguita da antagonista della vitamina K ). Inoltre Idraparinux presenta un miglior profilo di sicurezza rispetto al regime contenente l’antagonista della vitamina K.

- Dabigatran

Dabigatran ( Rendix ) è un inibitore diretto della trombina per os. Per valutare Dabigatran nella prevenzione e nel trattamento della malattia tromboembolica è stato disegnato il Programma RE-VOLUTION, che coinvolgerà 27.000 pazienti.

- Rivaroxaban

Rivaroxaban è un anticoagulante orale che inibisce la forma attiva del fattore Xa di coagulazione. Lo studio ODIXa-HIP ha dimostrato che Rivaroxaban presenta un profilo di efficacia e di sicurezza simile a quello dell’Enoxaparina ( Clexane, Lovenox ) per via sottocutanea, nella prevenzione della tromboembolia venosa nei pazienti sottoposti a chirurgia di sostituzione protesica dell’anaca.

- Apixaban

Apixaban è un inibitore diretto del fattore Xa, per os, attualmente in fase III di sviluppo clinico nella prevenzione della tromboembolia venosa e nella prevenzione dell’ictus nei pazienti con fibrillazione atriale. Studi di fase II stanno studiando Apixaban nel trattamento della trombosi venosa profonda, sintomatica, acuta, e per la prevenzione secondaria degli eventi cardiovascolari nei pazienti con sindrome coronarica acuta.

Fonte: Expert Opinion Investigational Drugs, 2007

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